Il 3 ottobre 2021 è stata celebrata dall’Associazione Amici del Museo Pepoli la
XVIII edizione della “Giornata Nazionale degli Amici dei Musei”, indetta dalla
FIDAM (Federazione Nazionale degli Amici dei Musei), che quest’anno ha avuto per
tema CAPOLAVORI DIETRO LE QUINTE con lo scopo di valorizzare i tesori d’arte
riposti nei depositi dei musei italiani.
Grazie alla disponibilità del Direttore del Museo regionale di Trapani “Agostino
Pepoli”, Roberto Garufi, è stata esposta e presentata un'opera per anni
custodita nei depositi dello stesso Museo: un raro esemplare di bronzo di
piccolo Crocifisso medievale con corona imperiale.
Dopo questa “Giornata” il Crocifisso non tornerà nei depositi ma rimarrà in
esposizione permanente in una sala del Museo, all’interno di una vetrina,
appositamente realizzata, a cura degli Amici del Museo.
A presentare l’opera è stata la prof. Lina Novara, presidente dell’Associazione
Amici del Museo Pepoli e Storico dell’Arte, che alcuni anni fa, durante un suo
lavoro di ricerca sulla Collezione Hernandez e la ricognizione dei pezzi, ha
avuto modo di “scoprire” questo inedito Crocefisso, riconoscibile come uno dei
rari esempi di piccolo Cristo coronato medievale e classificabile come manufatto
romanico del XII secolo.
Con certezza si sa soltanto che proviene dalla collezione Hernandez e si può
ipotizzare che ne facesse parte per acquisto dal mercato antiquario.
La raccolta ebbe origine ad Erice con Francesco Hernandez (1737-1828) conte di
Carrera, giurista, «antiquario», studioso di archeologia ed erudito e fu
considerata, soprattutto per la parte archeologica, una delle più importanti non
solo della Sicilia, ma anche d’Italia.
Alla morte del conte la collezione passò al figlio Alberto che la trasferì a
Trapani e, dopo il 1850, la donò al figlio Francesco jr. il quale, in seguito,
trattò la vendita all'allora Civico Museo Pepoli: fu poi il nipote Orazio, a
venderla nel 1821.
In occasione della Giornata FIDAM è stato esposto al Museo anche il ritratto del
conte Francesco jr., eseguito nel 1871, a Trapani, dal milanese Carlo Prayer
(1828-fine sec. XIX), uno dei fondatori della «Scuola Grigia» di Genova. È stata
pure messa in mostra una lettera del 26 febbraio 1884 con la quale l’archeologo,
padre gesuita Raffaele Garrucci, rispose da Roma al conte che gli chiedeva
informazioni sul Crocifisso, congratulandosi con lui per il possesso di uno dei
pochi esemplari con corona imperiale e fornendogli anche dati relativi alla
cronologia del pezzo.
La prof. Novara ha esaminato l’opera dal punto divista iconografico e
stilistico, con i dovuti rimandi ad opere coeve della stessa tipologia come i
Crocefissi smaltati delle fabbriche di Limoges o quelli realizzanti in Germania,
giungendo alle conclusioni che l’opera conservata al Museo Pepoli rientra nella
categoria dei piccoli oggetti per il culto o per uso devozionale, di età
romanica, prodotti soprattutto nelle regioni dell’Italia settentrionale.
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